Keith HaringNato in Pennsylvania nel 1958, dimostrò sempre grande talento artistico: supportato dai suoi genitori, anch’essi disegnatori dilettanti frequentò numerose scuole d’arte per entrare nel campo della grafica pubblicitaria, strada che abbandonerà molto presto. A poco meno di vent’anni infatti si trasferì a New York in cerca di novità: il suo carattere impulsivo e ribelle lo spinse oltre i limiti conosciuti, verso la pura sperimentazione, la quale era stimolata da assidue frequentazioni con artisti e musicisti emergenti, ma soprattutto dallo studio di alcune personalità contemporanee(Pollock, Paul Klee, Davis, Dubuffet) che condusse individualmente in periodi di difficoltà economiche. Fu proprio in questo contesto che il giovane Keith formò la sua personalità (scoprì infatti di essere omosessuale) e la sua identità artistica.
Una delle prime opere “attestate” fu uno schizzo in gessetto bianco su un pannello pubblicitario lasciato vuoto in una stazione della metropolitana: così l’artista che fino a quel momento si era ispirato a cartoni si trasformava in graffitaro, aderendo ad una corrente che attraverso uno strumento estremamente antico (il graffito) restituiva all’arte impulsività, vivacità e la rendeva accessibile a tutti.« Art is not an elitist activity reserved for the appreciation of a few. Art is for everyone and this is the reason to which I strive to work »« Mi è sempre più chiaro che l’arte non è un’attività elitaria riservata all’apprezzamento di pochi: l’arte è per tutti e questo è il fine a cui voglio lavorare » Keith Haring Da questo momento in poi Haring acquisterà notorietà sempre crescente: sfruttando il suo talento si impegnò nelle tematiche sociali a lui più care quali la lotta contro l’AIDS, l’omofobia, il capitalismo e l’avvento della tecnologia.L’impegno sociale “Crack is wack”, Keith Haring, 1986, New YorkUn esempio delle sue denunce è il celebre graffito “Crack is wack” (il crack è spazzatura) ancora oggi visibile ad Harlem, New York. Keith lo dipinse lungo il muro di un parco giochi dove la nuova droga stava prendendo piede tra i giovani, ai qual era direttamente rivolto, sempre tramite colori e forme semplici.
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La battaglia sociale che ha sempre interessato l’artista fu quella della prevenzione dell’AIDS, il virus che in quegli anni irrompeva a New York, che tra l’altro causò la sua stessa morte nel 1990, a soli 31 anni. Egli era talmente dentro alla problematica che nel 1989 fondò la Keith Haring foundation, un ente per la sensibilizzazione della società al nuovo rischio sanitario. Ovviamente la sua produzione fu indirizzata alla denuncia del silenzio, secondo lui infatti parte del problema risiedeva nella negazione di esso. Questo concetto venne espresso nell’opera “Ignorance=fear” (ignoranza=paura), in cui l’artista descrive un’attitudine ad ignorare un problema esistente (quello del sesso non protetto tra omosessuali) che, se mantenuto sotto silenzio, porta alla morte.hhh “Ignorance=Fear”,Keith Haring, 1989, New YorkAnche quando ebbe raggiunto una notorietà quasi mondiale, Haring non cessò di produrre graffiti per la società, come ci dimostra il suo ultimo lavoro in assoluto, “Tuttomondo”, dipinto sul retro dell’abbazia di Sant’Antonio a Pisa nel 1989. È un enorme murales (180 mq) che, con i soliti omini e virgolette inneggia ad un mondo utopistico dove esiste solo il valore di pace, infatti sono rappresentati moltissimi elementi naturali, che ricercano l’armonia tra l’uomo ed il creato. “Tuttomondo”, Keith Haring, 1989, PisaLo stile graffiante e diretto di Haring non solo lo rese una delle icone degli anni ottanta tra graffitismo, pop art e cultura dell’hip hop, ma anche uno dei rivoluzionari immortali dell’arte ed uno degli iniziatori della street art.Fonti:https://it.wikipedia.org/wiki/Keith_Haringhttp://www.stilearte.it/quanto-valgono-quadri-e-disegni-di-keith-haring/https://artinplainwords.wordpress.com/2014/12/02/la-pop-art-di-haring-contro-laids/http://www.nuok.it/nuok/le-opere-di-keith-haring-sui-muri-di-new-york/https://it.wikipedia.org/wiki/Tuttomondo